Il paesaggio cambiava rapidamente. Lunghe creste montuose, fitte foreste che sembrano giungle. Torrenti cristallini, fango fino alle caviglie. È stato un viaggio unico tra gravel e strada. Ha portato i ragazzi in luoghi isolati, dove si sono ritrovati improvvisamente parte della comunità locale.
Li ha condotti anche nella piccola cittadina di Aínsa, nella regione di Sobrarbe, dove gli abitanti hanno creato un vasto network di sentieri chiamato Zona Zero. E li ha portati alla splendida e selvaggia catena montuosa di Montserrat.
E mentre Daniel scopriva un nuovo modo di andare in gravel, Lukas aveva una rivelazione simile con il l’andare in camper.
“Non avevo mai avuto a che fare con un camper prima,” dice. “Non immaginavo si potesse avere un hotel a 4 stelle su quattro ruote. Mi è davvero piaciuto molto perché sei sempre all’aperto, ma puoi anche rilassarti completamente.”
E per Daniel?
« Sono cresciuto con i camper. Ma questa volta è stato diverso. Prima è sempre stato tutto stretto e poco pratico. Ora eravamo in quattro, e non è mai stato stressante. Cucinare, mangiare, lavarci i denti, i capelli – non ci siamo mai intralciati né dati fastidio a vicenda. »
Guarda Lukas e Daniel esplorare il mondo del gravel e la vita on the road nel documentario White Horses, proprio qui.